lunedì 3 settembre 2012

Monte Baracca - Pizzi Deneri



Escursione a piedi
Tipo di percorso: ad anello
Ultima verifica: 31/08/2012
Zona protetta: Parco dell'Etna
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Come arrivare al punto di partenza

Percorso entusiasmante ma impegnativo, soprattutto a causa della pendenza e del fondo, segnato da omini di pietra all'inizio e successivamente da paletti di legno. Si parte dal parcheggio alla base di Monte Baracca, in mezzo ad un bosco di betulle e pini. Si superano i Monti Conconi e Monte Zappinazzo, sulla sinistra di chi cammina. Appena si esce dal bosco si aprono gli splendidi panorami caratteristici di questo versante.
Salendo, il sentiero si fa più ripido e procede a zig zag sulla sabbia vulcanica. Lo stato del sentiero è molto variabile a seconda degli anni, durante l'ultima verifica, a fine agosto, erano ancora presenti ampie porzioni di neve ghiacciata coperta dalla cenere vulcanica che creavano qualche difficoltà di appoggio. Salendo di quota lo sguardo spazia dai Monti Peloritani alla Calabria e alle Isole Eolie con prospettive aeree. Terminata la salita si arriva al Piano delle Concazze dal quale si possono ammirare da vicino i Crateri Sommitali, sulla sinistra le cupole dell'Osservatorio Vulcanologico di Pizzi Deneri. Solo le piante altomontane come il Romice dell'Etna riescono a resistere in questo deserto di sabbia nera.
In discesa si può percorrere il vallone sottostante all'Osservatorio andando in direzione di Monte Corvo, giungendo nei pressi del quale è possibile osservare il Vallone di Quarantore caratteristico impluvio scavato nella roccia dall'acqua. Da qui si raggiunge il punto di partenza passando davanti al Rifugio di Monte Baracca.
panorama sui Peloritani Le colate dell'eruzione del 2002 Ragno Eresus sp. Omino di Pietra Il sentiero che sale da Monte Baracca a Pizzi Deneri Crateri Sommitali dell'Etna Piano delle Concazze Osservatorio Pizzi Deneri Romice dell'Etna

giovedì 16 agosto 2012

Schiena dell'asino



Escursione a piedi
Tipo di percorso: andata e ritorno
Ultima verifica: 16/08/2012
Zona protetta: Parco dell'Etna
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Come arrivare al punto di partenza

Il sentiero della Schiena dell'asino è un percorso abbastanza semplice ma molto interessante, suggestivo e panoramico. Si parte da uno spiazzale adiacente la strada asfaltata, oltrepassando la sbarra all'ingresso della pista che si inerpica in mezzo ad un rimboschimento di Pino laricio, Ginestra dell'Etna e Maggiociondolo.
Il percorso, una volta superato il rimboschimento, permette di godere di ampi panorami sulla costa orientale della Sicilia. Con un po' di attenzione si riesce a scorgere in alto sulla sinistra la Grotta Pitagora, segnalata da un paletto in cima ad uno sperone roccioso. Si tratta di una tipica grotta di scorrimento lavico dal caratteristico ingresso triangolare.
In estate, procedendo sul sentiero, si può godere delle meravigliose fioriture delle piante, soprattutto endemiche, che a queste quote colonizzano i pendii di cenere vulcanica.
Continuando la salita, ad un tratto comincerà ad emergere, sulla sinistra, la cima dell'Etna, sulla quale sarà facile distinguere il Nuovo Cratere di Sudest. Il sentiero procede con una leggera pendenza verso il bordo della Valle del Bove che si aprirà improvvisamente ai nostri occhi. Il panorama su questa gigantesca depressione, un deserto di lava nera, è davvero mozzafiato.
Escursione molto bella anche d'inverno, da fare con l'aiuto delle ciaspole.

Schiena dell'Asino Monte Serra Pizzuta Calvarina Senecio dell'Etna Fioriture estive Saponaria sicula Nuovo Cratere Sudest Berberis aetnensis Valle del bove I Valle del bove II

giovedì 26 luglio 2012

Torrente Cugno di Rio e Torrente Belluzza



Escursione a piedi
Tipo di percorso: ad anello
Ultima verifica: 27/06/2012
Zona protetta: RNI Complesso speleologico Villasmundo - Sant'Alfio
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Come arrivare al punto di partenza

La riserva che interessa quest'area, creata con lo scopo di tutelare un complesso speleologico di rilevante importanza, racchiude un piccolo scrigno di biodiversità; in una superficie relativamente piccola, ambienti diversi danno vita a paesaggi suggestivi e contrastanti tipici della campagna siciliana.
Il percorso parte dalla vecchia traccia della SP 95, oggi rettificata, in corrispondenza della confluenza tra il Torrente Cugno di Rio e il Torrente Belluzza. Percoso il breve tratto in asfalto, un cancelletto in legno sulla sinistra introduce al sentiero che risale il Cugno di Rio. Le condizioni di percorribilità del sentiero non sono sempre ottimali. Si procede lungo il greto del torrente dove il leccio in modo inusuale condivide il proprio habitat con alcuni esemplari di carrubo. Il percorso evidenzia subito chiari segni di carsismo e le pareti della valle si fanno sempre più strette e ripide.
Sulla sinistra sarà facile osservare gli ingressi delle due grotte del complesso chiuse da cancelletti in metallo dall'impatto visivo alquanto discutibile. Giunti davanti all'ingresso della Grotta di Villasmundo si torna leggermente indietro e si risale sull'altopiano di fronte all'ingresso della Grotta Alfio.
Il paesaggio cambia notevolmente, si procede quasi senza sentiero fino a raggiungere una masseria in cima all'altopiano. Da qui si procede verso nord fino ad incrociare una traccia che scende al Torrente Belluzza. Giunti al fondovalle si possono ammirare le caratteristiche conche scavate dal flusso d'acqua nella roccia calcarea e alcune vasche scolpite dall'uomo sulla parete di fronte.
Da qui si spuò tornare indietro sulla stessa traccia fino alla masseria per poi continuare in cima all'altopiano fino al punto di partenza. Molto interessante, nel tratto finale, la gariga a spinaporci.
Oppure si può scegliere di seguire il corso del Torrente Belluzza, una variante senza sentiero con un fondo un po' accidentato che permette di osservare grossi esemplari di Platano orientale.
L'itinerario si presta a numerose varianti che vanno sempre valutate con molta cautela, considerato il tipo di ambiente e la mutevolezza della vegetazione, è facile trovarsi di fronte a vie senza uscita e dover tornare indietro sui propri passi.

RNI Villasmundo lentisco: fiore femminile ingresso Grotta Alfio Podarcis sicula ingresso Grotta Villasmundo Torrente Belluzza vasche scolpite nella roccia Pelophylax sp. Calopteryx haemorrhoidalis

martedì 19 giugno 2012

Regolamento RNI Complesso Speleologico Villasmundo - Sant'Alfio

REGOLAMENTO RECANTE LE MODALITA' D'USO ED I DIVIETI VIGENTI NELLA RISERVA NATURALE INTEGRALE COMPLESSO SPELEOLOGICO VILLASMUNDO - SANT'ALFIO

TITOLO I
NORME PER LA ZONA A

Art. 1
Divieti e deroghe

1.1 Nell'area di riserva integrale sono ammessi esclusivamente interventi a carattere scientifico, previa acquisizione dell'avviso dell'ente gestore.
1.2 L'accesso alla zona A sarà regolamentato dall'ente gestore, che individuerà scopi, periodi e modalità di fruizione.
1.3 L'accesso alla zona ipogea potrà comunque essere permesso solo con il supporto di guide autorizzate dall'ente gestore.
1.4 All'interno della cavità, ferme restando le disposizioni di cui all'art. 17 della legge regionale n. 98/81 e successive modifiche ed integrazioni, è vietato:
a) l'uso di lampade a gas o ad acetilene. E' consentito esclusivamente l'uso di lampade alimentate elettricamente;
b) illuminare direttamente i chirotteri;
c) effettuare riprese fotografiche e cinematografiche, salvo autorizzazione dell'ente gestore per scopi didattico-divulgativi e scientifici;
d) abbandonare e depositare rifiuti organici e inorganici;
e) fumare;
f) creare percorsi e sistemi di illuminazione stabili. L'Ente gestore potrà individuare percorsi segnalati con nastri in materiale plastico o funi facilmente individuabili, al fine di evitare l'accesso a zone particolarmente sensibili;
g) toccare e prelevare mineralizzazioni, concrezioni e campioni di roccia;
h) svolgere ogni altra attività non espressamente consentita dal presente regolamento.

mercoledì 13 giugno 2012

Regolamento Parco dell'Etna

REGOLAMENTO PER LE ATTIVITÀ DI FRUIZIONE DEL PARCO

Art. 1 Finalità

Il presente Regolamento, nel rispetto delle esigenze di conservazione dei valori naturali, ha l’obiettivo di rendere fruibile il Parco sia dal punto di vista naturalistico, scientifico e culturale, che da quello ricreativo, escursionistico e del tempo libero.
Il presente regolamento disciplina gli accessi per la fruizione del territorio del Parco alle varie quote secondo un sistema integrato fondato sulla informazione degli escursionisti e sulla predisposizione della infrastrutturazione necessaria, in un’area protetta ad elevato rischio connesso all’attività sismica e vulcanica dell’Etna.
L’uso sociale e la fruizione servono per far conoscere i valori naturalistici e far comprendere la necessità di preservare ecosistemi ed habitat assolutamente eccezionali rendendo le comunità solidali con l’istituzione del parco.
Le attività per diffondere il valore del parco debbono avere l’obiettivo di rispondere alle richieste dei diversi fruitori: visitatori occasionali, i turisti attratti dall’unicità del vulcano, gli appassionati degli sport invernali, i conoscitori ed i frequentatori abituali dell’Etna e soprattutto le popolazioni residenti.

giovedì 7 giugno 2012

Rocca Novara



Escursione a piedi
Tipo di percorso: andata e ritorno
Ultima verifica: 10/06/2012
Zona protetta: SIC ITA 030006
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Come arrivare al punto di partenza

Il percorso inizia nei pressi di un'area attrezzata adiacente alla SS 185. Si percorre una stradella, provvista di staccionata in legno, che sale comodamente con alcune rampe in mezzo ad un boschetto di pini e roverelle. Terminate le rampe, la stradella percorre una vasta prateria in direzione SE, costeggiando la base della Rocca Leone. Da qui si inizia a godere dei magnifici panorami, caratteristici di questo itinerario. In primavera un manto di verdi felci punteggiate di asfodelo giallo fanno da contorno alle imponenti rocche. Proseguendo sul percorso, la massa rocciosa della Rocca Novara domina dall'alto una piccola sella, da qui un sentiero piega decisamente a destra dirigendosi verso la cima. La traccia, facilmente intuibile, è comunque evidenziata da omini di pietra o da segni di vernice rossa. Il sentiero si fa sempre più ripido ed esposto fino a giungere in cima. Da qui si gode un panorama impareggiabile: l'Etna, i Nebrodi, Tindari, le isole Eolie, Milazzo, la Calabria. Lungo il percorso in primavera è possibile osservare numerose specie di orchidee mentre sulle ripide pareti della rocca non è insolito osservare rapaci che qui trovano sicuro rifugio.

Panorama Rocca Novara Centaurium erythraea Orchis papilionacea Rocca Novara Biancospino Podarcis sicula Ascesa Rocca Novara Panorama dalla vetta Alnus sp.

giovedì 31 maggio 2012

Regolamento RNO Valle dell'Anapo, Pantalica e Torrente Cavagrande

REGOLAMENTO

RECANTE LE MODALITA' D'USO ED I DIVIETI VIGENTI NELLA RISERVA NATURALE ORIENTATA VALLE DELL'ANAPO, PANTALICA E TORRENTE CAVA GRANDE

TITOLO I

NORME PER LA ZONA A

Art. 1
Attività consentite
1.1 Nell'area della riserva, fatte salve le norme di cui al successivo art. 2, è consentito:
a) effettuare sugli immobili esistenti gli interventi di cui alle lett. a), b), c) e d) dell'art. 20 della legge regionale n. 71/78. Gli interventi di cui alle lett. b) e c) sono sottoposti al parere dell'ente gestore; gli interventi di cui alla lett. d) sono consentiti esclusivamente per le finalità di gestione e fruizione della riserva previo nulla osta dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente, sentito il parere del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale (C.R.P.P.N.).
Il restauro, il risanamento conservativo e la ristrutturazione sono consentiti per volumi già esistenti e catastali, omero per i ruderi catastali limitatamente ai volumi documentati;
b) effettuare eventuali mutazioni di destinazione d'uso degli immobili oggetto degli anzidetti interventi solo se strettamente funzionali al proseguimento delle attività ammesse o funzionali all'attività di gestione dell'area protetta e previo nulla osta dell'ente gestore;

martedì 29 maggio 2012

Prato Fiorito - Case Zampini



Escursione a piedi
Tipo di percorso: a otto
Ultima verifica: 27/05/2012
Zona protetta: Parco dell'Etna
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Come arrivare al punto di partenza

L'itinerario parte dalla località Prato Fiorito sul versante occidentale dell'Etna. Oltrepassato a piedi il cancello del demanio si percorre un breve tratto su asfalto fino all'omonima azienda agricola, da qui si prosegue su strada sterrata tra imponenti esemplari di ginestra dell'Etna. Suggestivi gli scorci su Monte Minardo tipico cono avventizio dei fianchi del vulcano. Dopo circa 1,2 chilometri si giunge ad un bivio nel quale si incontra il primo caratteristico pagliaio, rifugio usato anticamente dai pastori. Per percorrere l'itinerario in senso orario, tenere la sinistra. La carrareccia sale nel mezzo di una fitta lecceta costeggiando Monte Peloso. Dopo circa 2,6 chilometri si giunge ad una radura alla base di Monte Sellato dove si passa anche al ritorno. Si prosegue imboccando il sentiero di sinistra attraverso la lecceta del Bosco di Centorbi. Giungendo alla base dei Monti Tre Frati si nota, sulla destra, una cisterna protetta da un piccolo recinto. Percorrendo altri cento metri (circa 4 chilometri dalla partenza) si giunge ad un incrocio nel quale si incontra un secondo pagliaio, lo si tiene a sinstra e si procede verso Case Zampini dove si raggiunge la massima quota dell'itinerario. Da qui si procede in discesa verso la radura di Monte Sellato, poco prima della quale si incontra sulla destra un terzo pagliaio. Da qui si procede sulla sinistra per giungere al primo bivio e tornare al punto di partenza. In primavera questo percorso è impreziosito dalla fioritura di diverse specie di orchidee.
Monte Minardo Case Prato Fiorito Malacosoma neustria Orchis commutata Canale di convogliamento della cisterna Pagliaio Tyria jacobaeae Case Zampini Neottia nidus-avis

mercoledì 23 maggio 2012

Valle dell'Anapo - Cava del Signore



Escursione a piedi
Tipo percorso: andata e ritorno
Ultima verifica: 20/05/2012
Zona protetta: R.N.O. Pantalica, Valle dell'Anapo, Torrente Cava Grande
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Come arrivare al punto di partenza

Il breve itinerario inizia della ex stazione di Cassaro della Siracusa-Vizzini-Ragusa, via ferrata ormai dismessa che percorreva i canyon iblei localmente detti Cave, all'interno della Riserva Naturale Orientata Pantalica, Valle dell'Anapo, Torrente Cava Grande.
Malgrado gli evidenti segni di antropizzazione l'ambiente circostante conserva buone caratteristiche di naturalità. Le sponde del fiume sono caratterizzate dalla presenza del Platanus orientalis mentre i pendii sono ricoperti da boschi misti con predominanza di leccio. Il primo tratto è agevole e senza incertezze, dopo il primo ponte sul fiume si tiene la sinistra e si continua a percorrere l'ex strada ferrata. Bellissime le imponenti pareti di roccia bianca che emergono da una coltre di vegetazione dalle diverse tonalità di verde. Guardando in alto sarà difficile non scorgere rapaci in volo. Poco prima della galleria si piega a sinistra imboccando il sentiero che percorre la sponda destra della Cava del Signore. La vegetazione inizia a cambiare visibilmente lasciando il posto alla tipica macchia mediterranea a tratti impenetrabile. Con un po' di attenzione all'inizio del sentiero è possibile scorgere, sulla destra, ricoperti dalla vegetazione, i resti di un'antica fornace da calce. Alla fine del percorso si apre una radura in pendenza verso il fiume; al di sotto di essa si trovano i resti di un antico mulino a macine orizzontali, tipico degli Iblei. Guardando nei posti giusti sarà possibile osservare le rare Urtica rupstris e Cymbalaria pubescens. Per il ritorno percorrere l'itinerario all'inverso.
Stazione Cassaro Maniola jurtina Valle dell'Anapo Cava del Signore Urtica rupestris Cymbalaria pubescens Aristolochia sempervirens Pervinca Mulino: particolare